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Usura: giro di prestiti per poveri a Bari Sette persone arrestate| Video dei pestaggi

22 de julho de 2009 - Por Comunità Italiana

{mosimage}Banda fermata grazie alla denuncia di un commerciante Tassi compresi tra il 60 e il 500% l’anno, 120 le vittime

 

BARI – Prestavano piccole somme di danaro a tassi usurai a chi non poteva fare la spesa in macelleria, oppure a chi non era in grado di acquistare scarpe griffate per la propria figlia adolescente o a chi doveva organizzare il matrimonio per il figlio. I tassi di interesse erano compre si tra il 60 e il 500%. Sette presunti usurai sono stati arrestati a Bari dalla squadra mobile: l’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal gip del tribunale di Bari, Anna Polemio su richiesta della pm antimafia Eugenia Pontassuglia. Agli arrestati vengono contestati i reati di associazione per delinquere finalizzata all’usura e all’estorsione. Altre tre persone, tra le quali un funzionario di banca, sono indagati per concorso in usura.

I fatti contestati fanno riferimento al 2008. In dieci mesi – è stato accertato dal dirigente della squadra mobile di Bari – le vittime degli usurai sono state 150.

IL PESTAGGIO – Secondo gli investigatori, veniva picchiato selvaggiamente, anche per strada, chi non era in grado di onorare il debito contratto con la banda di usurai. La polizia è in possesso di filmati che riprendono i pestaggi delle vittime che non tentavano neppure di difendersi quando si trovavano accerchiate dagli usurai a cui dovevano talvolta poche centinaia di euro, somme che sicuramente non avevano. Le indagini – a quanto si è appreso – hanno accertato che prima di concedere il prestito gli usurai conducevano una istruttoria: per ottenere il danaro bisognava essere presentati da un garante, non bisognava avere parenti nelle forze di polizia, tra le guardie giurate o tra i dipendenti del ministero della giustizia. Inoltre, chi era già sotto usura e presentava agli usurai nuovi clienti era obbligato a dare garanzie per far ottenere il prestito. Grazie alla complicità di un funzionario di banca, gli usurai riuscivano a conoscere la situazione patrimoniale delle vittime e in base al conto in banca e alle proprietà a loro intestate decidevano se concedere il prestito.

TASSO DEL 500% – Le indagini della polizia sono iniziate dopo la denuncia di un piccolo commerciante e di sua moglie, a cui i criminali hanno tolto due negozi: uno di biancheria intima, l’altro di articoli per la casa. Il commerciante e la sua famiglia (moglie e figlio) sono divenuti testimoni di giustizia e vivono ora in una località protetta. L’uomo, per tenere in vita le due attività commerciali, inizialmente aveva preso in prestito del denaro dalla banda, che gli applicava un tasso annuo del 500% circa. Forse per uscire dal giro e per riuscire a pagare i suoi aguzzini, il commerciante aveva cominciato a sua volta a concedere prestiti ad usura nel rione in cui lavorava, quindi si era messo in concorrenza con la banda di usurai, praticando tassi più bassi. La sua iniziativa illecita era stata subito scoperta dalla banda, che aveva costretto il commerciante ad abbandonare i due negozi e la città di Bari.

 

Fonte: www.corriere.it

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