{mosimage}Era malato da tempo. Per volontà dello scrittore non ci saranno funerali e la sua salma sarà cremata
GLI INIZI – La sua esperienza di critico cinematografico è iniziata nel '41, con una fitta corrispondenza con le riviste Cinema e Film. L'esordio da giornalista risale al 2 agosto 1946, come recensore per l'emittente radiofonica Radio Trieste, con la quale collabora fino agli anni Cinquanta, occupandosi dal primo dopoguerra del festival di Venezia. Nel 1950 inizia la collaborazione con la rivista Sipario, di cui è direttore dal 1971 al 1974. Kezich lavora in seguito con Settimana Incom, Panorama, La Repubblica e Il Corriere della Sera. Dalle recensioni pubblicate su Panorama Kezich ha tratto una serie di volumi dedicati al cinema, intitolati «Mille film», da quelle scritte sul Corriere della Sera i volumi "Cento film».
I FILM – Nel cinema Kezich esordisce come segretario di produzione nel 1949 per il film «Cuori senza frontiere», diretto da Luigi Zampa. Nel 1961 collabora alla stesura de «Il posto» di Ermanno Olmi e contribuisce con lui alla fondazione della casa di produzione cinematografica "22 dicembre", che dirige fino alla cessazione delle attività nel 1965, producendo film come «I basilischi» di Lina Wertmueller e «L'età del ferro» di Roberto Rossellini. Partecipa come sceneggiatore alla stesura degli adattamenti o di storie originali in diverse pellicole cinematografiche, tra cui «La leggenda del santo bevitore» di Ermanno Olmi, Leone d'oro al festival di Venezia. Nonostante frequentasse assiduamente il mondo di Cinecittà e dintorni, diventando amico inseparabile di Federico Fellini fin dagli anni della Dolce Vita, Kezich esitò a lungo prima di trasferirsi in pianta stabile nella capitale. Per il teatro ha curato una cinquantina di spettacoli come autore, traduttore e adattatore: ha fatto conoscere al grande pubblico il teatro di Pirandello e Svevo. Tra i suoi lavori «La coscienza di Zeno» di Svevo, fece da base per le trasposizioni tv interpretate da Alberto Lionello. Nel 2008 è stata la volta de «Il romanzo di Ferrara», omaggio a Giorgio Bassani.
Fonte: www.corriere.it