{mosimage}Il centrodestra critica l'emittente: «Quel film è un incitamento alla violenza contro il premier»
PESSIMA TV – Se Testoni non cita né l'emittente né il titolo della pellicola, è la deputata Pdl Beatrice Lorenzin a chiarire che «la trasmissione del film 'Shooting Silvio", andato in onda lunedì sera su Sky Cinema, è un esempio di pessima televisione: è un inno alla violenza e – avverte – un incitamento implicito ad azioni efferate contro l'uomo e contro il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Una simile programmazione non ha nulla a che fare con la libertà di espressione». Francesco Casoli, vicepresidente dei senatori Pdl, ribadisce che «Sky ha proposto la pellicola 'Shooting Silvio', storia di un giovane scrittore che desidera diventare l'assassino di Berlusconi. In un momento delicato come questo, tra crisi economica e terremoto, è davvero scadente e di pessimo gusto trasmettere una pellicola del genere che – osserva – predica solo odio contro il premier».
IL FILM – Di cosa parla "Shooting Silvio", l'opera prima di Berardo Carboni uscita nel 2007? Per il ventottenne Giovanni, detto Kurtz, Silvio Berlusconi è un'ossessione, l'incarnazione del male, e va fermato a tutti i costi: prima con un libro-invettiva poi progettando addirittura di rapirlo e ucciderlo. Come il colonnello di Apocalypse Now, personaggio con cui condivide l'attitudine al delirio e all'inquietudine, il giovane scrittore, sempre più deluso dalla società, identifica in Berlusconi il male. Nel cast, oltre a Rosati, ci sono, fra gli altri, Alessandro Haber, Antonino Iuorio, Sofia Vigliar, Melanie Gerren, e, in un'apparizione straordinaria, Marco Travaglio. Il film nel 2006 ha partecipato al Festival di Berlino e a quello di Annecy e nel 2007 ha avuto una distribuzione nelle sale italiane. Produzione indipendente da 150 mila euro, finanziata sia con i soldi raccolti attraverso dibattiti, rappresentazioni teatrali, D.J sessions, vendita di merchandising, sia dalla Kublakhan di Umberto Massa, è stata spesso accompagnata da polemiche ma si può dire appartenga ad un vero e proprio genere: un'analoga pellicola, Death of president, è stata di recente dedicata a George Bush.