{mosimage}«Al di là dell'aspetto economico si rallenta anche il traffico a ridosso dei caselli di entrata e di uscita»
MILANO – Sarà anche «una goccia nell'oceano», come dicono gli stessi sfollati che fanno avanti e indietro tra gli alberghi sulla costa e L'Aquila, ma non far pagar loro il pedaggio dell'autostrada poteva essere una buona idea. Alcuni di loro sono in giro senza un euro e i motivi sono chiari a tutti. Per ora l'idea non è venuta a nessuno e così oggi è cresciuta la protesta da parte delle persone coinvolte in questo avanti indietro che non è una vacanza. Sono già migliaia le persone che hanno dovuto lasciare le case nell'Aquilano e nei paesi della Piana di Navelli e si sono trasferite sulla costa. La tratta dell'A25 tra Bussi e Pescara è sempre più battuta. Un fatto che «al di là dell'aspetto economico – commentano alcuni residenti del comune di Navelli – rallenta il traffico a ridosso dei due caselli autostradali». Le famiglia di Federica Di Matteo in totale conta 15 persone. Si sono divisi in alberghi tra Roseto, Pineto e Pescara. Abitavano a L'Aquila: una casa praticamente distrutta e l'altra danneggiata «sempre che la scossa di martedì non l'abbia buttata giù».
Hanno dovuto affrontare problemi seri: il primo è stato quello di prendere quel che si poteva e trasferirsi in un albergo del litorale. Da due giorni vanno avanti e indietro, per vedere quello che resta delle loro abitazioni e prendere le altre cose necessarie, abbandonate durante i momenti del terrore. «Ma dobbiamo fare l'autostrada non solo per queste ragioni – aggiunge Federica Di Matteo. C'è una mia parente che fa il vigile a L'Aquila e lei quindi deve tornare a lavorare in città. Oppure il mio compagno è un sindacalista e anche lui deve essere in ufficio, che per fortuna è rimasto in piedi». Insomma togliere il pedaggio poteva essere una buona idea. Forse dovuta. Autostrade per l'Italia spiega che i pedaggi sono tasse a tutti gli effetti e che quindi le esenzioni vanno decise dalle autorità politiche. L'idea allora poteva venire in mente a loro.
TENSIONE AL CASELLO – Secondo alcune testimonianze, questa mattina i casellanti della stazione di Bussi hanno chiesto il pagamento del pedaggio a mezzi di soccorso e delle forze di polizia. Ma l'Autostrada dei Parchi ha smentito categoricamente: «Non è possibile che i mezzi di soccorso accreditati abbiano pagato un pedaggio, perché è il codice della strada che li esenta – spiega il direttore del personale e gestione dell'azienda Antonio Petriello -. Ci sono disposizioni chiarissime, e in questi giorni siamo stati in contatto con la Protezione Civile per "allargare" le maglie il più possibile». Diversa è la situazione per il traffico degli eventuali sfollati verso la costa, il cui numero in entrata è aumentato in modo esponenziale da martedì pomeriggio: «Non abbiamo avuto disposizioni in merito se esentarli dal pedaggio, ma anche se gli sfollati verso gli alberghi della costa dovessero dichiararsi come tali sarebbe comunque una situazione complessa», conclude Petriello.
Fonte: www.corriere.it