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Mourinho va all’attacco “Ambrosini non può parlare”

30 de abril de 2009 - Por Comunità Italiana

{mosimage}Il tecnico dell'Inter risponde al centrocampista rossonero: "Se il Milan arriva alla fine con un titolo, allora chiederò scusa. Ma lui non ha l'autorità morale per dire queste cose. Ha offeso 10 milioni di interisti"

 

MILANO – La rimonta del Milan è "teoria". Mourinho tiene a distanza i rivali, ma non le polemiche. Il tecnico dell'Inter risponde punto per punto agli spunti del derby a distanza: "Dicono che senza il gol di Adriano… Beh, senza tante cose il campionato poteva avere numeri diversi – dice -. Allenatori che sbagliano, come i giocatori e gli arbitri. E poi gli infortuni. Si deve parlare di tutto, e non solo di quel che conviene. Non voglio utilizzare il tipo di vocaboli di qualche mese fa, quando pensai ad un certo punto che la bomba atomica stesse cadendo sull'Italia… Ma devono dire anche quanti punti hanno preso con rigori non regolari. Che quel derby poteva anche finire 3 o 4-0 se il Milan avesse finito la partita in dieci. Devono dire che vinsero il primo derby con un gol in fuorigioco. Hanno avuto quasi un rigore a partita. Se parlo devo parlare di tante cose, e non ne vale la pena. Alla fine vince sempre il migliore, se è un campionato regolare con errori umani. E dobbiamo solo aspettare un po'. Manca poco".
QUELLO STRISCIONE – Ambrosini ha detto che dovrebbe pentirsi del suo "zero titoli". E Mou si scatena: "Se sbaglio e se il Milan arriva alla fine del campionato con un titolo chiederò scusa. Ma io ricordo molto bene Ambrosini che insultava 10 milioni di interisti, sono passati tanti anni e non l'ho visto chiedere scusa". Ambrosini sfilò per la festa Champions del 2007 mostrando dal pullman scoperto uno striscione offensivo che gli costò anche il deferimento alla Disciplinare. Il centrocampista rossonero chiese poi scusa con una lettera aperta. Ma Mourinho non ricorda e continua: "È un giocatore carismatico, importante per il Milan, e non l'ho mai visto chiedere scusa. Resta nella mia memoria quando lo fece Eto'o e si scusò con i tifosi del Real, fu uomo. Ambrosini vive a Milano e non l'ha mai fatto. Non ha grande autorità morale per parlare così. Ma se il Milan vince il campionato, che è un'ipotesi teorica e pratica (la matematica ancora lo permette) sarò il primo a fare i complimenti ai miei avversari. L'ho fatto quando ho perso in Inghilterra, quando vinse il Manchester".
5 MAGGIO – Quando gli chiedono della data maledetta per ogni interista, e della vicina sfida con la Lazio che portò viao lo scudetto ai nerazzurri, il portoghese cancella tutto: "Io mi ricordo il 1° maggio, il 25 aprile che per noi portoghesi ha un altro significato rispetto a voi, mi ricordo il 25 dicembre, il 26 gennaio, il 4 novembre, il 2 febbraio. Il 5 maggio non è niente. Non capisco, non sono esperto in date. L'Inter se deve ricordare qualche data, ha quelle dei 16 scudetti che ha vinto. Il 18 maggio è più importante per il 5 maggio, quello sarà importante per la Juve, caso mai. Io ricordo le persone che ho perso nella mia vita, ma non mi ricordo quando le ho perse, voglio ricordare solo le cose belle. E così deve fare l'Inter. Ricorderò per sempre il giorno che vinceremo questo scudetto".
 
Fonte: www.gazzetta.it 

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