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Istat, peggiorano i conti pubblici in nove mesi il deficit sale al 2,1%

09 de janeiro de 2009 - Por Comunità Italiana

ROMA – L'indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni è salito nei primi 9 mesi del 2008 al 2,1% rispetto al Pil. Era all'1,2% nello stesso periodo 2007. Lo comunica l'Istat. Nel terzo trimestre l'indebitamento si è attestato allo 0,9% contro lo 0,6% del terzo trimestre 2007.

Nel terzo trimestre 2008, sottolinea l'istituto di statistica, il saldo corrente, ovvero il risparmio, è risultato positivo e pari a 8.306 milioni di euro, contro il valore positivo di 10.203 milioni di euro nel corrispondente trimestre dell'anno precedente, con una incidenza positiva sul Pil pari al 2,2 per cento (più 2,7 per cento nel corrispondente trimestre del 2007). Complessivamente nei primi nove mesi del 2008 il saldo corrente in rapporto al Pil risulta positivo e pari allo 0,8 per cento (più 1,9 per cento nei primi nove mesi del 2007).

Il saldo primario, cioè la differenza fra le entrate e le uscite di cassa del settore pubblico al netto degli interessi sul debito, è risultato positivo e pari a 16.426 milioni di euro (più 16.791 milioni di euro nel corrispondente trimestre del 2007), con una incidenza positiva sul Pil del 4,3 per cento (più 4,4 per cento nel corrispondente trimestre del 2007). Nei primi nove mesi del 2008 il saldo primario rispetto al Pil risulta positivo e pari al 3,0 per cento (più 3,8 per cento nello stesso periodo dell'anno precedente).

Nel terzo trimestre 2008 le entrate totali sono aumentate in termini tendenziali del 3,1 per cento con un'incidenza sul Pil del 44,8 per cento (44,4 per cento nel corrispondente trimestre del 2007). Le entrate correnti registrano un aumento in termini tendenziali del 3,3 per cento dovuto all'effetto combinato dell'aumento delle imposte dirette (più 7,6 per cento) e dei contributi sociali (più 7,3 per cento) e ad una diminuzione delle imposte indirette (meno 2,9 per cento) e delle altre entrate correnti (meno 4,6 per cento).

Le entrate in conto capitale, che sono poi quelle derivanti dalla alienazione di beni patrimoniali e da trasferimenti in conto capitale, fanno registrare in termini tendenziali una diminuzione (meno 19 per cento), dovuta alla decrescita delle altre entrate in conto capitale (meno 24,7 per cento) e ad un aumento delle imposte in conto capitale (più 60,6 per cento).

Nel terzo trimestre 2008 le uscite totali aumentano in termini tendenziali del 3,9 per cento. Il loro valore in rapporto al Pil è pari al 45,7 per cento (44,9 per cento nel corrispondente trimestre del 2007).

Le uscite correnti nel terzo trimestre 2008 registrano un aumento in termini tendenziali del 4,7 per cento. Tale aumento è dovuto alla crescita dei redditi da lavoro dipendente (più 3,2 per cento), dei consumi intermedi (più 5,3 per cento) delle altre uscite correnti (più 0,7 per cento), delle prestazioni sociali in denaro (più 6,7 per cento), degli interessi passivi (più 5,0 per cento).

Le uscite in conto capitale, sono diminuite in termini tendenziali del 5,9 per cento. Tale diminuzione è dovuta all'effetto combinato di una decrescita degli investimenti fissi lordi (meno 11,2 per cento) ed ad un aumento delle altre uscite in conto capitale (più 3,8 per cento).

 

 

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