{mosimage}Almeno 15 arresti. L'Ayatollah: "Ognuno abbia il diritto di esprimere le sue critiche"
TEHERAN – La contestazione contro Ahmadinejad non abbassa la testa. Tornano in piazza migliaia di sostenitori dell'esponente riformista Mir Hussein Moussavi. Sfidano la polizia e manifestato davanti all'università di Teheran durante il sermone del venerdì dell'Ayatollah Hashemi Rafsanjani. Scandiscono slogan contro il presidente rieletto Ahmadinejad. Gridano "Allah akbar" (Dio è grande), lo stesso grido di protesta che da settimane si sente di notte dai tetti di Teheran. Secondo i testimoni sono centinaia di migliaia, una folla così numerosa da riempire un'area di tre chilometri attorno all'ateneo. La maggior parte della gente neppure è riuscita ad avvicinarsi all'università chiusa attorno ad un cordone di forze di sicurezza.
L'Ayatollah Hashemi Rafsanjani, ex presidente della Repubblica islamica, non risparmia critiche al regime: "In Iran c'è una situazione amara che può essere risolta solo con l'elezione di un presidente che sia voluto dal popolo", ha detto l'Ayatollah durante il sermone tanto atteso dopo che per quattro settimane aveva preferito non guidare la preghiera del venerdì. "Rilasciate subito gli oppositori arrestati", ha detto con forza l'ex presidente della Repubblica dopo una breve sospensione del sermone imposta dalla rivolta davanti all'università. "Deve essere creata un'atmosfera di libertà in cui ognuno abbia il diritto di esprimere le sue critiche. Solo così raggiungeremo la soluzione della crisi".
Violenta la reazione della polizia che ha caricato con lacrimogeni e bastoni i manifestanti vestiti di verde o con indosso un braccialetto del colore scelto da Moussavi durante la campagna elettorale. In assetto antisommossa, gli agenti hanno trascinato via almeno 15 manifestanti trascinati nelle prigioni ad ingrossare il numero degli oppositori dietro le sbarre. Nel tentativo di bloccare la diffusione di notizie oltre i confini, i cellulari nel centro di Teheran sono stati disattivati: non è possibile inviare neppure un sms. Secondo il sito pro riformista Moujcamp, i servizi di sicurezza avrebbero pure negato a diversi reporter l'autorizzazione di seguire in diretta il discorso di Rafsanjani.
Fonte: www.repubblica.it