Il 19 settembre alle ore 13.14 (le 20.14 in Italia) un terremoto di magnitudo 7.1 ha frustato il Messico e ancora adesso la conta delle vittime non si è fermata. A quasi tredici ore dall’evento la Protezione civile fa sapere che i morti contati finora sarebbero 248, ma è un bilancio tragicamente destinato a crescere. Ma anche la rete, strumento prezioso per coordinare i soccorsi o per avere informazioni di prima mano, riflette la triste gravità della situazione nel Centro America. Il Paese nel quale sono state effettuate più ricerche relative al terremoto è il Guatemala, seguito ovviamente dal Messico. A seguire El Salvador, il Cile e Panama. Fuori dal Sud America Internet ha fornito più risposte in Spagna, Stati Uniti e Canada.
Ma anche molti politici si sono affrettati a esprimere solidarietà verso il popolo messicano, soprattutto attraverso i propri canali Twitter. Tra i primi il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, la presidente del Chile Michelle Bachelet e il capo di stato argentino Mauricio Macri. Anche Gentiloni ha mandato un messaggio di vicinanza al popolo messicano, ma si sente il silenzio del presidente canadese Justin Trudeau e di quello francese Emmanuel Macron. 8.40 pm “In volo per Oaxaca. Sto tornando immediatamente a Città del Messico per assistere al terremoto.”
9.05 pm “Dio benedica il popolo di Città del Messico. Siamo con voi e saremo lì per voi”.
11.09 pm “Un abbraccio solidale al popolo messicano e al Presidente. Enrique Peña Nieto dopo il terremoto sai che potrai contare sempre sul sostegno del Cile.”
12.59 am “Siamo vicini al Messico di fronte al nuovo terremoto che li ha colpiti oggi. La nostra solidarietà e il sostegno a coloro che sono colpiti e al Presidente Enrique Peña Nieto”
11.42 PM “Pensieri rivolti al #Messico, paese amico colpito dal terremoto. Italia vicina alle vittime e pronta a aiutare nei soccorsi.”
3.30 am “Il mio pensiero va ai nostri vicini in Messico e a tutti i nostri amici messicani-americani stanotte. Abbiate cura e un grande abbraccio a tutti”. (agi)