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Guantanamo, Fidel attacca Obama “E’ terra cubana dovete andare via”

30 de janeiro de 2009 - Por Comunità Italiana

{mosimage}Il "lider maximo" in un articolo sul sito del governo intima la restituzione della base
La presenza Usa "viola i più elementari principi del diritto internazionale"

 

L'AVANA "Mantenere una base militare a Cuba contro la volontà del suo popolo viola i più elementari principi del diritto internazionale. Non rispettare la volontà cubana è un atto di arroganza, e un abuso di un immenso potere a danno di un piccolo paese". Con queste parole, scritte per la rubrica Reflexiones che tiene sul sito governativo www.cubadebate.cu, Fidel Castro intima al presidente degli Stati Uniti Barack Obama di restituire Guantanamo all'Avana.

Dopo l'insediamento alla Casa Bianca, Obama, che pochi giorni fa annunciato la chiusura del carcere speciale per terroristi installato nella base entro la fine dell'anno, ha dichiarato che Guantanamo rimarrà agli Usa qualora se ne individui una qualunque utilità sotto il profilo militare, che non ci saranno in cambio concessioni all'Avana e che un'eventuale restituzione della Baia sarebbe comunque stata subordinata a un cambiamento di sistema politico a Cuba. Ecco perché, incalza l'ex leader cubano, "non è poi troppo difficile decifrare il pensiero" del successore di George W. Bush, dal momento che "non è mutato il carattere abusivo del potere imperiale".

A sostegno della posizione cubana sono scesi in campo nei giorni scorsi anche altri due leader latinoamericani. Il presidente del Venezuela Hugo Chavez aveva elogiato Obama per la decisione di chiudere il super-carcere ma, aveva sottolineato, "ora deve rendere Guantanamo e la sua Baia ai cubani, perché quello è territorio di Cuba". Stessa valutazione dal presidente del Paraguay Fernando Lugo: "Guantanamo è cubana, e deve tornare alle sue radici".

Recentemente nei rapporti tra Usa e Cuba si erano intravisti degli spiragli distensivi e lo stesso lider maximo aveva definito il nuovo inquilino della Casa Bianca un uomo "nobile" e "onesto", auspicando un prossimo miglioramento delle relazioni bilaterali tra i due stati, ma ora la nuova polemica rialza i toni del confronto.

Anche perché nello stesso messaggio Fidel ha accusato Obama e il suo vice Joe Biden di coinvolgimento nel "genocidio dei palestinesi", in quanto colpevoli di aver optato per "appoggiare risolutamente il rapporto tra Stati Uniti e Israele", ritenendo che "l'irrefutabile accordo in Medio Oriente debba imperniarsi sulla sicurezza israeliana". 

Fonte: www.repubblica.it 

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