{mosimage}Oggi il verdetto sull'uomo che tenuto segregata la figlia per 24 anni
Ieri ha ammesso tutti i reati, oggi chiede scusa. La procura: "Il massimo della pena"
ST. POELTEN – Il processo al padre-mostro austriaco Joesf Fritzl è arrivato al giorno decisivo, il giorno del giudizio. Stamane al dibattimento la pm Christiane Burkheiser, pronunciando la sua arringa finale, ha chiesto per Fritzl il massimo della pena, cioè l'ergastolo. E ha invitato giudici e giurati a non credere alle dichiarazioni di pentimento dell'imputato. La sentenza è attesa per il pomeriggio.
In un clima di grande attesa, Fritzl, scortato da una decina di agenti speciali, è arrivato poco prima delle 9 al Landesgericht, il palazzo neoclassico del tribunale regionale della piccola St. Poelten. Anche oggi si è presentato a volto scoperto, ha rinunciato a nascondere il viso dietro un raccoglitore come aveva fatto nel primo giorno di udienza lunedì. Con l'arringa della PM Burkheiser, una magistrato nota per la sua combattività e il suo impegno nella lotta alla violenza sessuale contro donne e bambini, è cominciata la seduta.